Stabilire le responsabilità del tradimento in una coppia di coniugi durante il matrimonio non è certo cosa semplice, perché molto spesso moglie e marito tendono ad incolparsi reciprocamente per trovare ragione agli occhi di un’eventuale decisione giudiziaria.
Capita di sovente che un rapporto matrimoniale presenti molteplici problematiche radicate in profondità che, con il passare del tempo, vanno a logorare gli equilibri iniziali capaci di spingere i partner a decidere di sposarsi.
Detto questo, in fase di separazione, risulta di vitale importanza riuscire a stabilire con esattezza le motivazioni che hanno portato moglie o marito a compiere uno o più atti di adulterio. Azione che in molti casi risulta scatenante per decretare l’inizio di una vera e propria crisi coniugale.
La prima cosa da definire è se il tradimento si è rivelato come la causa della crisi stessa o se è stato solo la sua conseguenza. Questa differenza permette al giudice di decidere innanzitutto se imporre l’addebito della separazione al coniuge che ha tradito, che si troverà dover sostenere le spese processuali solo nel caso in cui il suo tradimento abbia effettivamente fatto entrare in crisi il matrimonio.
Spesso la relazione extraconiugale è semplicemente il risultato di un problema tra moglie e marito presente già da diverso tempo. Problema in grado di spingere uno dei due a trovare conforto fuori dalla propria vita matrimoniale.
Certo stabilire a chi attribuire con esattezza le responsabilità del tradimento nella coppia rappresenta una decisione che può prendere soltanto un giudice, ma è chiaro che la presenza di prove concrete a favore di uno piuttosto che dell’altro coniuge possono semplificare di molto l’intera operazione.
Per casi di questo genere l’ideale è richiedere l’intervento professionale di un detective privato, che sappia vagliare gli indizi giusti al momento giusto. Indizi presentabili in fase processuale come prove concrete che vadano a definire torti e ragioni dei due coniugi.