Francesca Pitacco
Appassionata velista, campionessa italiana e mondiale femminile 420, responsabile della pagina della vela per il quotidiano Il Piccolo e per altri magazine specializzati
La Barcolana, oggi nota come la più partecipata regata al mondo, nasce a Trieste nel 1969 dalla volontà di un giovanissimo sodalizio sportivo di trovare un posto per la propria manifestazione in un calendario già affollato di impegni. La seconda domenica di ottobre era all’epoca la prima data disponibile: nasce così la Coppa d’Autunno, il momento giusto per incontrarsi un’ultima volta in mare prima di arrotolare le vele e preparare le barche per il rimessaggio invernale. Da quel giorno Barcolana ne ha fatta di strada, ha dovuto evolvere, innovare, raccontare il cambiamento del mondo della vela e della società nella sua più ampia accezione. E tutto questo senza perdere il contatto con le proprie origini.
Barcolana è oggi uno degli eventi di punta del Friuli Venezia Giulia, l’immagine iconica di un territorio sportivo, aperto e inclusivo. Perché ciò che caratterizza essenzialmente Barcolana ancora nel 2024 è il suo saper unire l’animo popolare – fatto dalle imbarcazioni in legno e dagli scafi di famiglia – con il suo spirito maggiormente racing basato su ricerca dell’eccellenza, innovazione e professionalità.
Nella storia di Barcolana sono annoverate le partecipazioni di fuoriclasse della vela come Ben Ainslie, pluricampione olimpico e leader di Ineos Britannia che sta competendo nell’America’s Cup, il neozelandese Russell Coutts, così come l’americano Paul Cayard, oltre naturalmente ai beniamini di casa Vasco Vascotto e Mauro Pelaschier. Oltre a loro tra le boe nel Golfo di Trieste hanno combattuto imprenditori e manager come i vari presidenti e amministratori delegati di Generali, società che ha legato il suo nome a Barcolana, la famiglia Illy, Alessandro Benetton, Vincenzo Onorato di Moby, Alberto Rossi di Adria Ferries e Raul Gardini.
Un binomio quello tra vela e imprenditoria che in questa edizione di Barcolana 2024 si sostanzia anche di nuove e attuali tematiche come l’ESG e la leadership femminile.
Da un lato ci sono allora buone pratiche e progetti ecologici che mirano a lasciare alle future generazioni mari e oceani meno invasi dalle plastiche. Per questo si battono fondazioni come One Ocean, nata in seno allo Yacht Club Costa Smeralda nel 2017, e la Schmidt Family, la quale ha come obiettivo principale il riequilibrio delle relazioni tra le persone e il pianeta. Sarà Wendy Schmidt in persona, moglie di Eric, ex ceo di Google, a inaugurare in Piazza Unità lo stand “Deep Blue Exploration Zone” creato insieme all’Area Marina Protetta di Miramare.
Per lady Wendy sarà un ritorno a Trieste dopo la doppia vittoria del 2022 della line honours e del Trofeo Generali Women in Sailing, assegnato alla prima donna leader di un equipaggio.
È il mondo economico e imprenditoriale a riconoscere per primo l’importanza di valorizzare il ruolo primario delle donne all’interno di un team anche in ambito sportivo. La vela in questo senso può giocare un ruolo fondamentale visto che non è una disciplina basata solo sulla fisicità, bensì pure su competenze trasversali che coinvolgono strategia, tattica, visione e organizzazione delle risorse.