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Sicurezza sul lavoro: sfide e prospettive per una nuova cultura aziendale
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Sicurezza sul lavoro: sfide e prospettive per una nuova cultura aziendale

 

 

Maurizio Detalmo Mezzavilla
Presidente Axerta S.p.A., Ex Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

 


La sicurezza del lavoro è tematica di rilevante interesse e quanto mai attuale, peraltro oggetto di interventi anche da parte del Capo dello Stato il quale, recentemente, in relazione al doloroso fenomeno delle c.d. “morti bianche”, ha di recente sottolineato l’esigenza di “un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione”. In sintesi, il Presidente della Repubblica, nello stigmatizzare il numero dei decessi/infortuni sui luoghi di lavoro, ha sottolineato che un Paese avanzato deve essere in grado di creare e conservare posti di lavoro sicuri.

In realtà, il legislatore nazionale è intervenuto numerose volte nel tentativo di razionalizzare il complesso ed articolato settore (disciplinato da norme di rango costituzionale, norme internazionali e comunitarie, oltre che da un coacervo di fonti secondarie), nella considerazione che l’Italia colloca il diritto al lavoro ed il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Rileva, in proposito, il graduale e continuo accrescimento delle tutele, con livelli normativi a protezione del lavoratore che ricomprendono non solo la tutela della sua salute fisica, ma aspetti ulteriori, quali la sfera psichica ed il valore della persona,

Emblematici, al riguardo, gli interventi giurisprudenziali in materia di mobbing ed in tema di stress da lavoro correlato, nonché l’emergente rilevanza dei sintomi da stress post traumatico, sindrome che si annida, in particolare, tra le fila degli appartenenti alle forze di polizia/armate. A margine, non si possono non richiamare i recenti provvedimenti, di matrice comunitaria e di estrazione anglosassone, che disciplinano il diritto a denunciare irregolarità, il c.d. whistleblowing; tali norme, peraltro, sono state di recente innovate con l’estensione delle tutele del denunciante anche alle aziende di piccola e media dimensione (50 – 249 dipendenti).

Infine, ma senza dubbio degno di nota, il richiamo al c.d. duty of care, concetto di common law che sottende al dovere in carico all’azienda di tutelare la sicurezza e, più in generale, il benessere del lavoratore in ogni circostanza, anche quando è in viaggio ed all’estero (travel security).

Per concludere, l’imprenditore è chiamato, ope legis, a concorrere all’affermazione di una nuova cultura della sicurezza, anche mutando i modelli di governance aziendale ed evitando che i rischi intesi solo come finanziari prevalgano nelle decisioni aziendali a scapito dell’effettiva copertura dei rischi sanitari e di sicurezza delle risorse umane, queste ultime il vero patrimonio di una azienda efficiente.

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