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Whistleblowing: dalla segnalazione all’investigazione
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Whistleblowing: dalla segnalazione all’investigazione

 

Ilaria De Iasio
Senior Consultant della
BU Forensic Accounting, Internal Audit & Litigation

 


Negli ultimi anni, il fenomeno del whistleblowing è stato oggetto di dibattito a livello nazionale e globale, sia a causa degli scandali emersi a seguito di segnalazioni pubbliche, sia a causa dei recenti cambiamenti normativi.

Ma cosa si intende con il termine “whistleblowing”?

Per “whistleblowing” si intende la segnalazione spontanea di un illecito o di un’irregolarità commessa (o in procinto di essere commessa) all’interno di un ente pubblico o privato, trasmessa da un individuo (detto “segnalante” o “whistleblower”) che ne è venuto a conoscenza durante la propria attività lavorativa.

Obiettivo del whistleblowing è quindi segnalare un comportamento irregolare e/o illecito, evitando o riducendo i danni a carico dell’ente pubblico o privato stesso e/o dei soggetti che con quest’ultimo si relazionano.

Spesso, le segnalazioni provenienti dai whistleblower hanno permesso e permettono di prevenire/interrompere fonti di pericolo, come quelle legate alla salute o alle truffe aziendali, consentendo ai gestori delle segnalazioni di informare i potenziali soggetti a rischio prima che si verifichi il danno effettivo o prima che tale danno risulti ancora maggiore.

Inoltre, l’individuazione precoce di comportamenti illeciti commessi all’interno di un ente aiuta a prevenire l’insorgere di altre problematiche. Infatti, la presenza di un canale interno di segnalazione efficace ed efficiente, in grado di limitare la fuoriuscita di informazioni tramite canali esterni e la divulgazione pubblica, riduce il rischio di danni reputazionali e di immagine.

Questa linea di pensiero è stata confermata anche dal D. Lgs. 24/2023, entrato in vigore lo scorso 15 luglio.

Il Decreto in questione, recependo la Direttiva UE n.1937/2019 in materia di whistleblowing, oltre ad ampliare il novero dei soggetti autorizzati ad avanzare una segnalazione, stabilisce le modalità e i canali attraverso cui è possibile effettuarla (interna, esterna, divulgazione pubblica, denuncia all’Autorità Giudiziaria), imponendo inoltre, precisi obblighi di accertamento in capo agli enti.

Il D. Lgs. 24/2023 descrive inoltre le tutele che devono essere poste in essere per garantire la riservatezza del segnalante, la cui identità potrà essere rivelata solo con il consenso di quest’ultimo, e del diritto alla difesa del segnalato, il quale ha ovviamente il diritto di essere ascoltato nel merito, anche mediante procedimento cartolare (ossia attraverso l’acquisizione di osservazioni scritte e documentali).

Come dovrebbe comportarsi quindi un ente quando riceve una segnalazione?

Se il messaggio ricevuto rientra nel novero delle casistiche indicate dal D. Lgs. 24/2023, l’ente ha l’obbligo di valutarlo entro tempistiche precise mentre, in caso contrario, il segnalante dovrà essere reindirizzato verso un canale alternativo.

In particolare, l’ente che ha ricevuto una segnalazione per cui si applica la procedura sul whistleblowing ha a disposizione:

  • 7 giorni per dare riscontro al segnalante circa l’avvenuta ricezione della segnalazione;
  • 90 giorni per comunicare al whistleblower l’esito della segnalazione e le eventuali azioni intraprese.

L’ente interessato ad approfondire la segnalazione deve quindi acquisire tutti gli elementi di prova utili, connessi alla circostanza segnalata, dando avvio ad un’indagine interna e coinvolgendo, se necessario, agenzie investigative specializzate.

Dei risultati ottenuti il gestore della segnalazione, in linea generale, deve dare riscontro al Consiglio di Amministrazione, comunicando anche al segnalato, in modo trasparente, eventuali misure correttive o sanzioni irrogate, garantendo il diritto alla difesa.

Inoltre, durante le indagini interne, deve essere sempre mantenuto il diritto alla riservatezza e il rispetto dei requisiti di protezione dei dati.

Da 60 anni, Axerta offre servizi di consulenza investigativa, accertando comportamenti aziendali scorretti e acquisendo elementi di prova certi e spendibili in giudizio: tali servizi possono quindi offrire un valido supporto anche per avviare, in maniera tempestiva, attività investigative a partire dalle segnalazioni di whistleblowing.

 

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